giovedì 30 aprile 2020

TEMPO LIBERO: E' IMPORTANTE IMPARARE A SFRUTTARLO

Viviamo sempre di corsa, tra lavoro, famiglia, doveri di ogni genere. Il tempo libero è quasi un miraggio e spesso dobbiamo combattere duramente per conservarne una piccola quota. Per questo goderselo al meglio è quasi un dovere: eppure siamo così pressati da mille impegni che abbiamo quasi disimparato ad approfittarne. Eppure, la capacità di usarlo bene può cambiare la nostra vita e trasformarsi in una risorsa anche economica.

TEMPO LIBERO… PER DAVVERO – Uno spazio temporale tutto per noi è una risorsa da difendere a tutti i costi, innanzi tutto da noi stessi. Impariamo a proteggerlo dai pensieri negativi che tendono sempre… a intrufolarsi dove non dovrebbero: allontaniamo il ricordo sgradevole della giornata di lavoro, gli effetti del battibecco in casa, l’ansia per quello che c’è da fare domani. Attenzione anche a non confondere il tempo libero con i minuti che si adoperano per riordinare la casa, o per rispondere alle e-mail o per guardare la tv (a meno che non ci sia il nostro film preferito). Una piccola quota di tempo va riservata ad attività come sognare ad occhi aperti, riflettere o semplicemente riposare.

PIANIFICA – Il tempo libero non si crea da solo: occorre desiderarlo fortemente e ottimizzare le attività della giornata per farlo comparire. Questo non significa correre tutto il giorno, ma comportarsi razionalmente e in modo efficace nelle varie fasi della giornata. Ad esempio ottimizza gli spostamenti, fai un elenco delle cose da fare, concentrati quando sei impegnato in un’attività, in modo da sbrigarla al meglio e nel minor tempo possibile. Pianifica anche attentamente come utilizzare il tempo tutto tuo: qualunque cosa tu scelga di fare, compreso il semplice dolce far niente, oppure passeggiare all’aperto con il tuo cane o sognare a occhi aperti sul divano, deve contribuire a regalarti benessere e farti più felice.


mercoledì 29 aprile 2020

NEL PENSIERO MEDIEVALE E MODERNO -STEP#12


Epoca medievale

Nel Medioevo l'idea dominante era quella proposta da Aristotele: il tempo è il numero del movimento secondo il prima e il poi. Da ciò derivava che il tempo era essenzialmente una proprietà del movimento e che inoltre esso era numero "numerato", ossia la quantità successiva derivata dal movimento stesso. Si trattava quindi di una quantità continua (coincidente con il movimento) all'interno della quale un'anima poteva cogliere un prima e un poi.

Il problema di questa concezione riguardava l'essere sostanziale delle cose: se il tempo è movimento che cosa misura il permanere nel tempo di qualsiasi sostanza - ad esempio di "questo" uomo - in un determinato stato? Per supplire a tale difetto gli scolastici fecero ricorso all'ambito teologico, soprattutto all'angelologia, applicando al mondo sublunare dei tipi di temporalità immutabili.



Pasquale Porro - docente di Storia della filosofia medievale all'Università La Sapienza - mostra come dalle diverse concezioni che si hanno sul tempo nel Medioevo emerga una sorta di ossessione per la caducità - per l'idea della fine come effetto dello scorrere ineluttabile del tempo - insieme alla sistematica sottomissione del tempo a ritmi religiosi.
                                                      



L'epoca moderna: il dibattito tra tempo assoluto e tempo illusorio

Il tempo è stato considerato in vari modi nel corso della storia del pensiero, ma le definizioni di Platone e Aristotele sono state di riferimento per moltissimi secoli (magari criticate o reinterpretate in senso cristiano), fino a giungere alla rivoluzione scientifica. Di questo periodo è fondamentale la definizione di Isaac Newton (1642-1727), secondo il quale il tempo (al pari dello spazio) è "sensorium Dei" (senso di Dio) e scorrerebbe immutabile, sempre uguale a sé stesso (una concezione analoga è presente nelle opere di Galileo Galilei). 
Degna di nota è la contesa tra Newton e Leibniz, che riguardava la questione del tempo assoluto: mentre il primo credeva che il tempo fosse, analogamente allo spazio, un contenitore di eventi, il secondo riteneva che esso, come lo spazio, fosse un apparato concettuale che descriveva le interrelazioni tra gli eventi stessi.
John Ellis McTaggart credeva, dal canto suo, che il tempo e il cambiamento fossero semplici illusioni.

IL TEMPO IN NEWTON

Nel 1687 Newton pubblica l’opera Philosophiae Naturalis Principia Mathematica  che fonda la fisica moderna. In essa sono contenuti i 3 principi della dinamica e la legge di gravitazione

“Il tempo assoluto, vero, matematico, in sé e per sua natura senza relazione ad alcunché di esterno, scorre uniformemente, e con altro nome è chiamato durata”


il tempo è qualcosa in sé e non trova generazione o spiegazione in altro 
• funge da base, sfondo e supporto a tutte le misure di tempo 
• il flusso del tempo è immutabile, omogeneo, costante e uguale per tutti


Il concetto di tempo risulta estremamente saldo e si pone a fondamento dell’intera scienza. Il tempo diventa una grandezza fisica dimensionale che funge da base operativa per il sapere moderno.


IL TEMPO IN KANT

Nella Critica della ragion pura Kant definisce spazio e tempo come forme a priori, ovvero come qualcosa che ci è già dato, come qualcosa in cui noi siamo, come qualcosa con le quali tutte le nostre impressioni sensibili devono necessariamente entrare in contatto. 

Sinteticamente:

⇨Nessuno - egli afferma - può pensare a un "prima" e a un "dopo" se non accetta l'idea che esiste una realtà, il tempo, che gli permette di farlo.

⇒Senza tempo non esistono i fenomeni; senza fenomeni invece il tempo sussiste tranquillamente.

⇒Il tempo ha una sola dimensione - dice Kant - e i diversi tempi non sono insieme ma successivi (come diversi spazi non sono successivi ma insieme).

⇒Il tempo - dice Kant - non è un concetto universale ma una forma pura dell'intuizione sensibile, che lo percepisce come un insieme.

⇒L'infinità del tempo unico è a fondamento delle quantità determinate di tempo, scrive Kant. Quella infinità può essere solo intuita, mentre queste quantità possono essere comprese in maniera concettuale.


Fonti:

martedì 28 aprile 2020


"Anche il tempo non esiste per sé, ma dalle cose stesse deriva il senso di ciò che si  è svolto, di ciò che è presente, di ciò che seguirà. Bisogna riconoscere che nessuno avverte il tempo per sé, separato dal movimento e dalla placida quiete delle cose."


Lucrezio, De Rerum Natura, libro I

sabato 25 aprile 2020





Alice: “Per quanto tempo è per sempre?”
Bianconiglio: “A volte, solo un secondo”.

LEWIS CARROLL





venerdì 24 aprile 2020

ATTUALITA' -STEP#11

Tra i vari argomenti trattati in questo blog, sicuramente non può mancare un'analisi più realistica del concetto di 'tempo': l'attualità.
Ecco un quadro degli ultimi eventi:
https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-italia-news-ultime-notizie-aggiornamenti-23-aprile-ADhtWGM
L'articolo spiega chiaramente gli ultimi dati riguardanti la pandemia che ha stravolto la nostra vita.
Il periodo che stiamo vivendo ha cambiato le nostre abitudini, la nostra quotidianità e le nostre certezze, facendoci spesso cadere in insicurezze e paure.
Per ordine ministeriale, ma soprattutto per la nostra sicurezza, siamo costretti a restare a casa ed uscire solo per stretta necessità.
In tutto ciò il tempo è un aspetto fondamentale: sembra non passare mai, anzi sembra che tutto si sia fermato e che la nostra vita sia ad un punto di stallo.
Questo implica una mancanza di indipendenza, ma per molti il problema maggiore sono gli affetti che vengono meno. Si può pensare a tutti gli studenti fuori sede costretti a vivere soli e a non poter tornare dalle proprio famiglie oppure a coloro che hanno perso parenti e amici per colpa di un virus la cui diffusione non può essere contenuta.

Tantissime sono le testimonianze di situazioni disperate:
https://www.youtube.com/watch?v=-xydPenVY2A
https://www.andrialive.it/news/attualita/934710/a-tu-per-tu-con-il-coronavirus-la-testimonianza-di-un-paziente-linferno-esiste-sulla-terra
https://www.gonews.it/2020/04/21/coronavirus-la-testimonianza-delle-coinquiline-alice-e-rachele-due-fiorentine-a-parigi/
e ancora tanto altro...

C'è anche chi sta combattendo tutti i giorni contro il coronavirus: medici ed infermieri. Loro sono i veri eroi che tutti i giorni si impegnano per far fronte ad un'epidemia che sembra non finire mai. Pare che l'unica soluzione possa essere un vaccino, ma purtroppo i tempi richiesti dalla ricerca sono estremamente lunghi e non si ha la certezza che si possa giungere ad un risultato.

La cosa migliore da fare è cercare di comprendere la situazione e capire che tutte queste precauzioni sono fondamentali per la nostra saluta e per quella degli altri.
Magari, una volta passato questo periodo, ci renderemo conto di ciò che è realmente fondamentale per la nostra vita e di cosa è invece futile e mera apparenza.


mercoledì 22 aprile 2020

Perchè il tempo non esiste? -Carlo Rovelli



Carlo Rovelli (Verona, 3 maggio 1956) è un fisico, saggista, docente universitario italiano, studioso di fisica teorica.


lunedì 20 aprile 2020

Perchè il tempo vola quando ci si diverte?

Una ricerca francese del Laboratoire de Neurobiologie de la Cognition di Marsiglia, pubblicata sulla rivista 'Science', ha spiegato perché il tempo vola quando ci si diverte, mentre quando ci si annoia non sembra passare mai.

Tutto dipende da un meccanismo mentale. I ricercatori d'oltralpe hanno scoperto che l'attività cerebrale è influenzata dal livello di attenzione che si presta a un argomento. Concentrasi sul passare del tempo - come inevitabilmente accade quando ci si annoia - fa 'scattare' un meccanismo cerebrale che fa davvero sembrare più lente le lancette dell'orologio.


Nella ricerca, i neurologi francesi hanno studiato, grazie alla risonanza magnetica, l'attività cerebrale di 12 volontari impegnati in diverse attività. In un caso veniva chiesto loro di concentrarsi solo sulla durata della proiezione di un'immagine, in un altro di fare attenzione solo ai colori e, infine, di imprimersi nella mente entrambi gli elementi. Dall'analisi della risonanza è emerso che un particolare network cerebrale, chiamato sistema cortico-striatale, si attiva proprio quando i volontari si concentrano solo sul passare del tempo.

domenica 19 aprile 2020



Your time is limited, so don’t waste it living someone else’s life. Don’t be trapped by dogma – which is living with the results of other people’s thinking. Don’t let the noise of others’ opinions drown out your own inner voice. And most important, have the courage to follow your heart and intuition.


(Steve Jobs)


venerdì 17 aprile 2020

CLIP CINEMATOGRAFICA -STEP#10


Collateral Beauty è un film di genere drammatico del 2016, diretto da David Frankel, con Will Smith e Edward Norton. Uscita al cinema il 04 gennaio 2017. Durata 97 minuti. Distribuito da Warner Bros. Italia.




          "Tempo: dicono che tu guarisci tutte le ferite, ma non
    dicono che distruggi tutto il buono che c'è al mondo..."


Il tempo nella società moderna


Forse pensiamo che ci manchi il tempo per fare tutto, invece siamo noi a “mancare” il tempo. Probabilmente ci sorprendiamo anche nel vedere quanto passano in fretta i giorni, i mesi e gli anni… Tuttavia, dobbiamo ricordare che, anche se il tempo vola, noi abbiamo le ali, noi dobbiamo dirigere il volo in ogni momento, per poterci godere tutto il panorama.

Per la maggior parte delle società occidentali il “tempo è oro”. Può sembrare qualcosa di frivolo, ma dall’inizio della rivoluzione industriale quel “tic-tac” insistente e inarrestabile è sinonimo di “denaro“. Il nostro quotidiano si erge sulla base di una serie di modelli e routine che, nella maggior parte dei casi, sono definiti dalle nostre giornate lavorative.

Ebbene, c’è un dato particolarmente curioso che ci deve invitare a riflettere. Secondo l’articolo pubblicato sulla rivista Business Insider, paesi come l’Inghilterra, l’Australia, la Germania, I Paesi Bassi o l’Austria hanno una visione del tempo molto lineare. In aggiunta, per loro il tempo trascorso in ambito lavorativo è molto fruttifero, è di valore.

Tuttavia, per i popoli dell’Europa del sud, come la Spagna e l’Italia, le cose cambiano un po’. Autori come Richard Lewis ci dicono che la gente in questi paesi è “multitasking”, più cose riescono a fare allo stesso tempo, più si sentono felici. Tuttavia, il miglior modo di investire il proprio tempo non è stando al lavoro, bensì in compagnia di altre persone. In questo caso, diventa d’oro proprio perché si costruiscono relazioni sociali di qualità.
Da questo si può ben capire come sia importante imparare a sfruttare il tempo libero. Per saperne di più, vedere questo altro post: https://f271137.blogspot.com/2020/04/tempo-libero-e-importante-imparare.html



domenica 12 aprile 2020

Un uomo che osa sprecare anche solo un’ora del suo tempo non ha scoperto il valore della vita. (Charles Darwin)


LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA -STEP#09






Salvador Dalì, La persistenza della memoria, 1931, olio su tela, 24 x 33 cm. New York, Museum of Modern Art (MoMa)






La persistenza della memoria è uno dei quadri più famosi di Salvador Dalì. Gli orologi molli sono degli oggetti che caratterizzano questo e altri dipinti. Nelle opere di Salvador Dalì, infatti, furono rappresentati in modo costante alcuni oggetti dalle forme strane e ibride. Dalì diede una spiegazione di come elaborò questa forma. L’artista si trovò ad osservare una fetta di formaggio che si stava sciogliendo al sole. Questa visione gli ispirò l’idea degli orologi molli che subito dipinse sulla tela. L’immagine che stava dipingendo rappresentava un paesaggio di Port Lligat, in Spagna. Salvador Dalì, al momento della realizzazione dell’opera viveva in tale località con la compagna Gala.

Oltre alla spiegazione data dall’artista, si può immaginare che gli orologi molli rappresentino la relatività della percezione temporale. Ognuno di noi, infatti, ha una propria sensazione temporale rispetto alle medesime situazioni. Ogni orologio, inoltre, segna ore diverse.

La persistenza della memoria divenne proprietà della Galerie Pierre Colle di Parigi dopo l’acquisto diretto da Salvador Dalì. Nel 1934, la Gallery Julien Levy di New York ne fu proprietaria. Infine, un anonimo benefattore diede in dono l’opera al MoMa di New York.


Fonte: https://www.analisidellopera.it/la-persistenza-della-memoria-di-salvador-dali/

Per una interpretazione artistica personale cliccare qui:  https://f271137.blogspot.com/2020/03/step03.html



"L'immagine mobile dell'eternità" -STEP#08

Il Timeo, scritto intorno al 360 a.C. da Platone, è il dialogo platonico che maggiormente ha influito sulla filosofia e sulla scienza posteriori. In esso vengono approfonditi essenzialmente tre problemi: quello cosmologico dell'origine dell'apeiron, quello fisico della sua struttura, ed infine quello della natura iperuranica che permane nel suo stato di quiete.

Platone definendo il tempo come “l’immagine mobile dell’eternità” nel Timeo intende dire che esso riproduce nel movimento, sotto la forma del periodo dei pianeti, del ciclo costante delle stagioni o delle generazioni viventi, quella immutabilità che è propria dell’essere eterno.

TIMEO: [...] Dunque la natura di quell'essere è eterna, e questo non era possibile applicarlo completamente a questo mondo generato: pensò allora di realizzare un'immagine mobile dell'eternità, e, ordinando il cielo, fa dell'eternità che rimane nell'unità un'immagine eterna che procede secondo il numero, e che noi abbiamo chiamato tempo. E i giorni e le notti, e i mesi e gli anni, che non esistevano prima che il cielo fosse generato, fece allora in modo che essi nascessero nel momento in cui componeva il cielo. Tutte queste sono parti di tempo, e "l'era" e il "sarà" sono specie generate di tempo che noi senza saperlo attribuiamo in modo scorretto all'essenza eterna. Diciamo infatti che essa era, è, e sarà, ma secondo un ragionamento veritiero soltanto "l'è" si adatta all'essenza eterna, mentre "l'era" e il "sarà" conviene dirle a proposito della generazione che procede nel tempo: si tratta infatti di due movimenti, mentre ciò che è sempre allo stesso modo ed immobile non conviene che diventi attraverso il tempo né più vecchio né più giovane, né che sia mai diventato, né che ora diventi, e neppure che diventerà in avvenire. [...]


giovedì 9 aprile 2020

CARPE DIEM - Step#07



Tu ne quaesieris, scire nefas, quem mihi, quem tibi

finem di dederint, Leuconoe, nec Babylonios

temptaris numeros. Ut melius, quidquid erit, pati!

Seu pluris hiemes seu tribuit Iuppiter ultimam,

quae nunc oppositis debilitat pumicibus mare

Tyrrhenum, sapias: vina liques et spatio brevi

spem longam reseces. Dum loquimur, fugerit invida

aetas: carpe diem, quam minimum credula postero.


Orazio (Odi, 1, 11)



Traduzione:

Tu non chiedere, è vietato sapere, quale fine a me, quale a te
gli dei abbiano assegnato, o Leuconoe, e non consultare
la cabala babilonese. Quanto (è) meglio, qualsiasi cosa sarà, accettarla!
Sia che Giove abbia assegnato più inverni, sia che abbia assegnato come ultimo
quello che ora sfianca con le scogliere di pomice che gli si oppongono il mare
Tirreno, sii saggia: filtra il vino e ad una breve scadenza
limita la lunga speranza. Mentre parliamo sarà fuggito, inesorabile,
il tempo: cogli l'attimo, il meno possibile fiducioso in quello successivo.


venerdì 3 aprile 2020

"IL TEMPO: UNO STRANO STRUMENTO" - STEP#06

"Il tempo è uno strano strumento: suona, ma non ha note.
Il tempo è silenzio da modulare; si piega ai fatti e alle circostanze.
Il tempo è una coperta bagnata di pioggia che aderisce al corpo e pesa, ma anche soffio di vento che solleva un delicato, leggerissimo velo.
Il tempo è soprattutto emozione.
Un minuto può essere eterno e un giorno un frullare d’ali.
Non c’è modo di accettare che un minuto abbia sempre la medesima lunghezza; che un giorno sia sempre uguale a se stesso.
Gli orologi ci provano a convincerci, ma è dura credergli. L’evidenza delle emozioni li smentisce. Gli orologi sono burloni e scorretti: rallentano e accelerano di nascosto, a nostra insaputa, per pura cattiveria.
Quando soffriamo quasi si fermano, in perfido ascolto.
Quando siamo felici corrono, fuggono, rubano ore a piene mani, ficcano mattine e pomeriggi e notti in un misterioso sacco che poi interrano ai piedi di un castagno, nel bosco.
Questo cercano gli gnomi delle foreste: i sacchi pieni del nostro tempo felice, dei minuti sottratti, delle ore trafugate, dei giri di lancette saltati, dei ticchettii che non hanno mai risuonato, del vibrare di pendole che han scordato di battere e dello zufolare di cucù afoni e immobili.
Li portano nelle loro caverne umide e tristi e ne slegano le bocche serrate, le spalancano e lasciano fluire il tempo della felicità degli esseri umani e lo respirano, se ne riempiono i polmoni, come tossici che aspirano i vapori di qualche droga impalpabile e mortale.
Il tempo è uno strano compagno, sempre al nostro fianco, dal primo vagito all’ultimo rantolo, senza mai esserci davvero amico, senza mai essere complice.
Il tempo disegna rune sul cuore, segni misteriosi di paura e dolore.
Il tempo colora d’arcobaleno i pensieri, marchi indecifrabili di felicità passeggere.
Il tempo è uno strano strumento. Ha una musica priva di note.
Non c’è modo di imparare a suonare."

Dal libro "Momo" di Michael Ende