martedì 31 marzo 2020

PUBBLICITA' "MARTINI" -STEP#05


"L'uomo più ricco del mondo nasce ogni secondo perchè la ricchezza non si misura in soldi, si misura in tempo."



giovedì 26 marzo 2020

L'AMORE E IL TEMPO

L’amore guardò il tempo e rise,
perché sapeva di non averne bisogno.
Finse di morire per un giorno,
e di rifiorire alla sera,
senza leggi da rispettare.
Si addormentò in un angolo di cuore
per un tempo che non esisteva.
Fuggì senza allontanarsi,
ritornò senza essere partito,
il tempo moriva e lui restava.

Luigi Pirandello

CHRONOS, IL DIO DEL TEMPO -STEP#04

"Chronos, che i latini identificarono con Saturno, era il più giovane dei Titani; prese per sposa Rhea, nota anche come Cibele, nome della dea frigia chiamata "Madre degli dèi" o la "Grande Madre". Ebbe molti figli: Hestia o Vesta, Demetra o Cerere, Hera o Giunone, Hades o Plutone, Poseidone o Nettuno, Zeus o Giove. Un oracolo aveva predetto a Chronos che uno dei suoi figli lo avrebbe spodestato e dopo quanto era capitato ad Urano, l'oracolo era ben credibile. Non potendo uccidere i suoi figli, in quanto come divinità immortali, appena nati li ingoiava. Chronos, il Tempo, era nato
come mito per spiegare i cicli dell'anno agricolo e gli aspetti connessi alla fecondità e successione del regno; finirà poi, per assumere un nuovo significato: il tempo che divora tutte le cose che egli stesso ha creato. Rhea Cibele, non potendo sopportare la fine di ogni suo figlio, quando seppe di aspettare un altro figlio, discese dal cielo e si nascose in una profonda caverna, Ida, nell'isola di Creta. Qui diede alla luce Zeus, che affidò alle cure delle ninfe; poi risalì al cielo portando al marito, invece che un neonato, una pietra avvolta in fasce, che Chronos subito inghiottì. Una volta divenuto grande Zeus salì al cielo e costrinse il padre a bere un emetico, che gli fece rigettare i cinque figli che aveva inghiottito, poi lo detronizzò e prese il suo posto di re degli dèi."

Fonte: http://mitologiagreca.blogspot.com/2007/06/il-regno-di-cronos.html


"Oltre con Crono, un'altra divinità del Tempo con cui è talvolta confuso è Aion, sebbene quest'ultimo rappresenta il tempo eterno (e lo Zodiaco), mentre Chronos rappresenta lo scorrere del tempo e la temporizzazione degli eventi. La sua funzione ordinatoria nelle teogonie ha delle similitudini col dio Poro descritto da Alcmane. I suoi attributi nelle rappresentazioni orfiche e mitriache lo rendono difficilmente distinguibile da Phanes. Paul Masson-Oursel lo considera equiparabile al più antico dio persiano Zurvān, di cui riprende i principali attribuiti (le ali, la testa di leone e le spire di serpente)."

martedì 24 marzo 2020

STEP#03


LA STORIA DEL TEMPO -STEP#02

L'origine della parola "tempo" la si può ricercare nelle lingue più antiche e questo non è un caso. Per esempio si ricollega al greco τέμνω = divido, separo. Effettivamente, il concetto di divisione, di partizione rende bene l'idea di arco temporale, di periodo, di epoca...
Altre interpretazioni etimologiche (meno accreditate), riconducono al sanscrito tàpas = tepore, atmosfera, oppure, al lituano tempti = distendere (nel senso di durare).
Per individuare le prime apparizioni del termine dovremmo arrivare all'origine di tutte le lingue, anzi, all'origine di tutto. Il 'tempo' infatti è un concetto che esiste "da sempre": ha avuto inizio con l'origine dell'Universo.

Le recenti conferme astrofisiche, portano la storia dell’Universo ad iniziare circa 15 miliardi di anni fa.  Non si può però dire nulla sullo stato dell’Universo prima del momento (o istante) iniziale, che gli astronomi e astrofisici chiamano T=0. Si suppone che in quell’istante tutto fosse condensato in un punto di dimensioni nulle e di energia infinita, la "singolarità", dove il concetto di tempo cronologico (come lo concepiamo noi) non aveva significato, perché il tempo stesso doveva nascere! 

Con la propagazione del primo quanto di luce hanno origine il tempo e lo spazio, concetti strettamente legati. I cambiamenti materiali e spaziali regolati dalla fisica determinano, secondo l'osservazione, il corso del tempo. Tutto ciò che si muove nello spazio e/o si trasforma è così descritto anche a livello temporale. 

L'uomo per natura è portato ad interrogarsi sulla validità del concetto di tempo.
Importanti questioni filosofiche, metafisiche e fisiche sul tempo comprendono:
  • Il tempo senza cambiamento è concettualmente impossibile?
  • Il tempo scorre, oppure l'idea di passato, presente e futuro è completamente soggettiva, descrittiva solo di un inganno dei nostri sensi?
  • Il tempo è rettilineo o lo è solo nel breve spazio di tempo che l'uomo ha sperimentato e sperimenta?
Concetti e paradossi nell'antichità classica


I paradossi di Zenone sfidavano in modo provocatorio la nozione comune di tempo. Il paradosso più celebre è quello di Achille e la tartaruga: secondo il suo ragionamento, attenendosi strettamente alle regole logiche, l'eroe greco  non raggiungerebbe mai una tartaruga. Continuando all'infinito Achille riuscirà ad avvicinarsi sempre di più all'animale il quale però continuerà ad avere un sempre più piccolo ma comunque sempre presente distacco. La paradossale conclusione di Zenone era: Achille non raggiungerà mai la tartaruga.

La posizione di Parmenide è assai diversa da quella dell'allievo Zenone: questi infatti sosteneva che l'"ancoraggio metafisico" del reale, l'essenza stessa della realtà, fosse eterno e che, dunque, il tempo fosse una posizione della doxa ('opinione'), di quella sapienza che non è propria di chi sa veramente. In seno all'essere (che è l'essenza del mondo), in sintesi, non c'è tempo né moto.

Anche Platone è stato influenzato da questa concezione. Secondo la sua celebre definizione il tempo è "l'immagine mobile dell'eternità". Per Aristotele, invece, è la misura del movimento secondo il "prima" e il "poi", per cui lo spazio è strettamente necessario per definire il tempo. Solo Dio è motore immobile, eterno e immateriale.

Secondo Agostino il tempo è stato creato da Dio assieme all'Universo, ma la sua natura resta profondamente misteriosa, tanto che il filosofo, vissuto tra il IV e il V secolo d.C., afferma ironicamente: "Se non mi chiedono cosa sia il tempo lo so, ma se me lo chiedono non lo so".  Per Agostino, insomma, il tempo è un'entità soggettiva. Tuttavia ne riconosce anche una dimensione oggettiva


Dal tempo soggettivo alla teoria della relatività

È stato il filosofo tedesco Immanuel Kant a cambiare radicalmente questo modo di vedere, grazie alla sua cosiddetta nuova "rivoluzione copernicana", secondo la quale al centro della filosofia non si deve porre l'oggetto ma il soggetto: il tempo diviene allora, assieme allo spazio, una "forma a priori della sensibilità". In sostanza se gli esseri umani non fossero capaci di avvertire lo scorrere del tempo non sarebbero neanche capaci di percepire il mondo sensibile e i suoi oggetti che, anche se sono inconoscibili in sé, sono collocati nello spazio.

Un grande contributo alla riflessione sul problema del tempo si deve al filosofo francese Henri Bergson il quale, nel suo Saggio sui dati immediati della coscienza osserva che il tempo della fisica non coincide con quello della coscienza. Il tempo come unità di misura dei fenomeni fisici, infatti, si risolve in una spazializzazione (come ad esempio le lancette dell'orologio) in cui ogni istante è oggettivamente rappresentato e qualitativamente identico a tutti gli altri; il tempo originario, invece, si trova nella nostra coscienza che lo conosce mediante intuizione; esso è soggettivo, e ogni istante risulta qualitativamente diverso da tutti gli altri.

Un cambiamento radicale del concetto di tempo in fisica è stato invece introdotto dalla teoria della relatività ("ristretta" nel 1905 e "generale" nel 1916) di Einstein. Secondo la relatività ristretta, la misura degli intervalli di tempo non è assoluta, ma relativa all'osservatore. Quello che è uguale per tutti gli osservatori, infatti, è il valore dalla velocità della luce: è una costante universale: c = 299.792,458 km al secondo. Le quantità invarianti per tutti gli osservatori non sono quelle relative separatamente allo spazio e al tempo, bensì quelle definite nello spazio-tempo quadridimensionale. 



Ancora oggi questo argomento è fonte di notevoli discussioni. Come in ogni concetto filosofico, ognuno di noi può concepirlo in maniera differente, con teorie più o meno giuste, perchè nessuno è uguale all'altro. Forse la bellezza dell'uomo sta proprio in questo..

lunedì 23 marzo 2020

STEP#01 bis

Traduzione della parola "tempo" nelle lingue più comuni

INGLESE    time

FRANCESE    temps

TEDESCO  Zeit

SPAGNOLO   tiempo

CINESE     時間

venerdì 20 marzo 2020

Il tempo è relativo

"Quando un uomo siede vicino ad una ragazza carina per un'ora, sembra che sia passato un minuto. Ma fatelo sedere su una stufa accesa per un minuto e gli sembrerà più lungo di qualsiasi ora. Questa è la relatività."
(Albert Einstein)

Nella teoria della relatività non esiste un unico tempo assoluto, ma ogni singolo individuo ha una propria personale misura del tempo, che dipende da dove si trova e da come si sta muovendo."  (Stephen Hawking)

giovedì 19 marzo 2020

DEFINIZIONE ED ETIMOLOGIA -STEP#01



TEMPO s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il significato cronologico, mentre quello atmosferico era significato da tempestas-atis].
Fonte:http://www.treccani.it/vocabolario/ricerca/tempo/

Una delle tante domande che continuano a non avere alcuna risposta è quella del tempo. Che cos'è il tempo? Il tempo è qualcosa di assoluto? Oppure di soggettivo? Se non ci fosse la vita, esso esisterebbe ancora? Fin dall'antichità numerosi filosofi hanno cercato di dare una propria interpretazione per comprendere il concetto di tempo. Quello che oggi sappiamo è che può essere definito come:


“L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo la quale i singoli eventi si susseguono e sono in rapporto l’uno con l’altro (per cui essi avvengono prima, dopo, o durante altri eventi), vista volta a volta come fattore che trascina ineluttabilmente l’evoluzione delle cose (lo scorrere del tempo) o l’eterna ricorrenza degli eventi astronomici; tale intuizione fondamentale è peraltro condizionata da fattori ambientali (i cicli biologici, il succedersi del giorno e della notte, il ciclo delle stagioni, ecc.) e psicologici (i varî stati della coscienza e della percezione, la memoria) e diversificata storicamente da cultura a cultura.”