PARTE 1
LA MERIDIANA |
Dagli egizi ai bizantini
Verso il 3.000 a.C. furono i sacerdoti babilonesi a dividere il giorno in 24 ore. Per vedere però all’opera i primi veri e propri strumenti di misurazione del tempo dobbiamo attendere gli antichi egizi che intorno al 1500 a.C. usavano già gli orologi (o quadranti) solari, altrimenti detti meridiane: un’asta illuminata dal sole proiettava l’ombra su un quadrante graduato che indicava il passare delle ore.
Dopo la meridiana venne inventata la clessidra che in origine era caratterizzata dal fuoriuscita dell’acqua, da un contenitore a forma di cono, raccolta in un recipiente sottostante dando così la possibilità di poter “misurare” il livello
CLESSIDRE |
OROLOGIO AD ACQUA |
Furono gli arabi a perfezionare in senso tecnico-matematico meridiane e clessidre meccaniche con un sistema di pesi e contrappesi, come testimonia l’orologio dato in regalo dal califfo Harum-al-Rachid (763-809) all’imperatore Carlo Magno (742-814) e descritto dal biografo dell’imperatore, Eginardo: “un meccanismo, mosso dall’acqua, indicante le ore che erano annunciate da un numero uguale di piccole biglie di bronzo, cadenti in un bacile (…). A metà, dodici cavalieri si sporgono da dodici finestre che si richiudono dietro di loro (…)”.
I bizantini, famosi per i loro orologi monumentali, oltre agli esemplari idraulici ne costruivano anche a olio: il tempo era misurato in base alla durata della combustione. Famoso l’orologio idraulico, con uccelli meccanici cantanti, che ancora nel 1211 svettava sulle torre dell’ippodromo di Costantinopoli.
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